venerdì 10 giugno 2016

Parco Museale delle Acque del Benessere di Riardo


Parco Museale delle Acque del Benessere di Riardo
Progetto di NICOLINA MASIELLO


Il Parco Urbano di Riardo (delibera n°238 -12/03/2010) nasce come uno spazio verde pubblico all’interno di un cotesto storico-culturale di notevole rilevanza grazie alla presenza del Castello Medievale (900-100 d.C.). Circondato da valenze ambientali-paesaggistico come il Monte Maggiore (ZPS) ed il Parco del Matese (ZPS-SIC-IBA), il Parco Urbano di Riardo è anche un luogo da preservare in quanto corridoio ecologico all’interno di un sistema ambientale ben più complesso. In particolar modo diventa un Parco Museale delle Acque in onore delle origini del nome Riardo (Reo-ardo: acqua che zampilla fonte che disseta) divenendo così una fonte di attrazione ed unico nel suo genere in Italia.

Il Parco Museale delle Acque del Benessere di Riardo, vuole raccontare questo elemento essenziale per la vita secondo il concetto di benessere, proprio come in passato, quando Riardo era conosciuta per le “acque miracolose” poiché giovavano a molte malattie (Etruschi, Sanniti, Romani, …). Attualmente il Parco si presenta privo di strutture atte all’accoglienza, fattore che ne limita fortemente l’attrattività. Pertanto si rende necessaria una distribuzione funzionale di attività e servizi. Si potrà accedere al parco attraverso due ingressi: uno a sud dalla zona “Olive Rosse”, che permetterà di accedere ad un’area di sosta pensata secondo le moderne tecniche di ingegneria naturalistica, l’altro a sud-est da Via Cuculo, dove un info-point, anch’esso concepito secondo i principi di basso impatto ambientale e paesaggistico, accoglierà i visitatori. Un ingresso pedonale che attraversa il centro storico è da Piazza Vittoria.
Dall’info-point inizierà il percorso all’interno del parco che si unirà al castello attraverso un ponte con un’altezza massima di 10 metri per una lunghezza di 430 metri circa. Questo percorso sopraelevato sarà dotato di terrazze panoramiche concepite anche come momenti di sosta e richiamerà il tema dell’acqua attraverso delle istallazioni e ad un sistema di accumulo laterale delle acque meteoriche che rilasciate simuleranno una cascata.
Le norme generali di salvaguardia del Parco vietano l’apertura e la realizzazione di nuove strade ma consentono la manutenzione di strade e sentieri esistenti. Pertanto saranno ripristinati i percorsi già esistenti attraverso una ripulitura del vecchio tracciato identificati mediante apposita cartellonistica. Lungo i percorsi si potranno cogliere i segni di un passato non troppo lontano grazie al ripristino dei muretti a secco, alla valorizzazione delle specie arboree da frutto relitte con l’ausilio di cartellini identificativi. Pratiche e tecniche che faranno parte di un percorso agro- culturale che ci ricordano che questa parte di colle nello scorso periodo storico è stato un luogo in piena di attività produttiva. I prati non ancora riconquistati dal bosco in corrispondenza dell’acquedotto comunale, dell’info- point e della cava abbandonata (nord) verranno conservati in quanto indicatori di elevata biodiversità ed allo stesso tempo potranno ospitare attività ludiche e ricreative. Il bosco potrà essere vissuto anche come “parco avventura”, all’interno del quale svolgere attività sportive alternative quali escursioni, equitazione, bike, tree-climbing, parkour, bootcamp, ecc. Inoltre sarà anche un luogo d’arte ospitando istallazioni ed opere di land-art.
Il progetto del Parco Museale delle Acque del Benessere di Riardo nasce in un contesto dove Riardo è il comune capofila del “Piano strategico di sviluppo condiviso-Terra Felix”, in un’ottica di sistema condiviso territoriale del patrimonio culturale, enogastronomico e naturale nell’area dei grandi parchi regionali del casertano al fine di incentivarne il turismo sostenibile.

Riqualificazione dell'OASI DEI VARICONI _ Castelvolturno

In occasione del Master-Lab Architettura|Ambiente 2015/2016, organizzato dalla Scuola di Architettura Strategica NewItalianBlood presso Salerno, nascono due progetti di paesaggio elaborati dalla nostra (con orgoglio) NicolinaNel presente articolo vogliamo illustrarne uno. 

Il progetto consiste nella riqualificazione dell'Oasi dei Variconi, riserva naturale collocata sulla riva sinistra della Foce del Fiume Volturno, a poca distanza dal centro storico del Comune di Castelvolturno, un’area palustre di elevata importanza, posizionata al centro del Mediterraneo. Essendo una delle ultime aree umide d'Italia, è stata individuata e tutelata dalla Convenzione di Ramsar, ed è diventata un ponte ideale verso il continente africano per le migliaia di uccelli che, due volte l’anno, si spostano in massa compiendo spettacolari migrazioni. 
L’oasi comprende un vasto ambiente salmastro retrodunale, ha una superficie di circa 194 ettari di cui il 60% è occupata da due stagni costieri comunicanti tra loro. L’oasi è anche una ZPS, Zona a Protezione Speciale, proprio per l'elevato numero di uccelli migratori che vi transitano; vi sono state osservate circa 250 specie di uccelli molti dei quali hanno scelto questa zona come propria area di nidificazione. Nel 1978 la Provincia di Caserta vi ha istituito un’Oasi di protezione della fauna, mentre dal 1993 tutta la zona è entrata a far parte della Riserva naturale Foce Volturno e Costa di Licola della Regione Campania.
MASTERPLAN OASI DEI VARICONI
Progetto di Nicolina Masiello e Gianluca Casuccio
Master-Lab Architettura/Ambiente

INTERVENTI 

OASI DEI VARICONI


OASI DEI VARICONI
Progetto di Nicolina Masiello e Gianluca Casuccio

L’oasi dei Variconi è vita! Ogni anno, specie di uccelli provenienti da diverse parti del mondo scelgono questo luogo per “rinascere”. Per l’uomo, invece, è sempre stata concepito come uno spazio naturale diretto ad un target ben specifico (naturalisti, botanici, ecc.) escludendo quasi del tutto il cittadino locale dalla possibilità di usufruirne liberamente. Ciò lo ha indotto ad attività non del tutto lecite.
Pertanto, la rinascita di questo luogo è innanzitutto sociale, diventando l’Oasi uno spazio pubblico vero e proprio in cui la popolazione è parte attiva, riappropriandosi della propria identità territoriale.
I Variconi entrano così a far parte di una rete più ampia di attività, sia all’interno che all’esterno dell’Oasi,  unendosi attraverso percorsi tematici: lungo la foce del Volturno nuove attività commerciali legate ai prodotti locali attecchiscono, come il “pescato e mangiato” in una nuova concezione di eco-street food; i campi agricoli adiacenti divengono fruibili sia attraverso percorsi all’area aperta sia grazie ad un nuovo mercato ortofrutticolo a Km 0; all’interno dell’Oasi grazie a nuovi sistemi di birdwatching vi sarà la possibilità di usufruire di questo nuovo paesaggio, rispondendo alla sempre più crescente esigenza di un nuovo ecoturismo urbano.
Castel Volturno entra nei Variconi. Ma non solo! In un arco temporale dettato dalla natura i Variconi si espanderanno verso l’urbanizzato, entreranno in stretto contatto con Castel Volturno attraverso una nuova trama di verde urbano che sarà parte integrante del sistema ecologico dell’Oasi dove gli assi viari e gli spazi verdi relitti costituiranno nuovi nodi e corridoi.  Questo sarà possibile adottando un nuovo “piano del verde pubblico e privato urbano” con il quale si daranno gli indirizzi progettuali per la scelta del verde e si suggeriranno gli incentivi che ne definiranno la fattibilità.


LAGO PIATTO


LAGO PIATTO
Progetto di Nicolina Masiello e Gianluca Casuccio

Più a nord un’altra emergenza ecologica richiede attenzione: il lago piatto, detto “lavapiatti” dai locali. Questa è un’area con un tessuto urbano molto denso, priva di servizi e collegamenti immediati tra le due sponde. Pertanto, sulla sponda destra del lago, il recupero e l’ampliamento della già esistente villetta comunale, offrirà nuovi servizi: percorsi sportivi, aree gioco per i bambini nella parte più interna, mentre, verso il mare ci sarà un’area attrezzata per la balneazione.
Questa non rimarrà un’area isolata ma comunicherà con la sponda sinistra attraverso un ponte ciclopedonale in legno che trasformerà la strada in una piazza accanto alla quale uno spazio verde più rustico si aprirà verso il mare. L’innesto di questo ponte ha il fine di incentivare la nascita di nuove attività non solo commerciali, ma soprattutto sociali riportando i cittadini di tutte le età nelle strade in tutti i mesi dell’anno. 


VARICONIZZAZIONE


Processo di colonizzazione delle macchie verdi relitte di origine antropica da parte della vegetazione potenziale dell’area geografica. Processo antropico atto alla “rinaturalizzazione urbana”. La scelta delle specie vegetali è stata fortemente legata alle “serie vegetazionali potenziali” (geosigmeto) che caratterizzano tutto l’ecosistema Variconi e dintorni.

VEGETAZIONE RIPARIALE (dalla sponda verso l’entroterra)

Specie
Nome comune
Dimensioni (stadio completo)
Salix eleagnos Scop. (1ª fascia)
Salice ripaiolo
Arbusto h - Ø 3/4 m
Cornus sanguinea L. (tra 1ª e 2ª fascia)
Sanguinella
Arbusto h - Ø 3/4 m
Salix purpurea L. (2ª fascia)
Salice rosso
Albero h - Ø 4/5 m
Salix alba L.
Salice bianco
Albero h 15m x Ø 10m
Populus nigra L.
Pioppo nero
Albero h 20m x Ø 12m

VEGETAZIONE DUNALE E PLANIZIALE (dal mare verso l’entroterra)

Specie
Nome comune
Dimensioni (stadio maturo)
Elytrigia juncea L.
Gramigna delle spiagge
Erbacea h-Ø 20 cm
Sporobolus arenarius (Gouan) Duval-Jouve
Sporobolo
Erbacea h-Ø 20 cm
Ammophila arenaria L.
Ammofila
Erbacea h-Ø 20/100 cm
Crucianella maritima L.
Crucianella
Erbacea h-Ø 20/50 cm
Juniperus oxycedrus subsp. Macrocarpa
Ginepro coccolone
Arbusto h-Ø 5 m
Juniperus turbinata Guss.
Ginepro turbinato
Arbusto/Albero  h-Ø 5/8 m
Phillyrea angustifolia L.
Ilatro
Arbusto h-Ø 5 m
Rhamnus alaternus L.
Alaterno
Arbusto h-Ø 3 m
Phragmites australis (Cav.) Trin. ex Steud.
Cannuccia di palude
Arbusto h-Ø 4 m
Arundo donax L.
Canna comune
Arbusto h 4m x Ø 9m
Vitex agnus-castus L.
Agnocasto
Arbusto h 4m x Ø 9m
Alnus glutinosa L.
Ontano nero
Albero h 25m x Ø 9m
Quercus ilex L.
Leccio
Albero h 18m x Ø 6m
Fraxinus ornus L.
Orniello
Arbusto/Albero h 8m x Ø 6m
Laurus nobilis L. (terrazzamenti elevati)
Alloro
Arbusto/Albero h 12m x Ø 10m
Fraxinus oxycarpa Bieb. (terrazzamenti elevati e retroduna)
Frassino meridionale
Albero h 20m x Ø 8m
Quercus robur L.
Farnia
Albero h 25m x Ø 8m
Carpinus betulus L.
Carpino bianco
Albero h 20m x Ø 6m
Ulmus minor Mill.
Olmo
Albero h 30m x Ø 10m

NICOLINA MASIELLO