Concorso di idee per la riqualificazione e valorizzazione di Piazza Pietro Nenni
“FAI RIVIVERE LA PIAZZA”
Progetto di CRISTIANO _ NICOLINA _ MARIA GIULIA |
LA NOSTRA IDEA: TRASLARE IL PAESAGGIO AGRARIO NELLA PIAZZA
Il comune di Cerreto Guidi è un comune italiano della città metropolitana di Firenze, in Toscana. Data la sua collocazione geografica ed il suo inserimento in un contesto di pregio storico, culturale, artistico e paesaggistico, il comune e la frazione di Stabbia vanno a configurarsi come realtà già di per sé ben definite, caratterizzate e caratterizzanti la realtà regionale toscana.
Ciò determina un maggiore sforzo progettuale, considerato l’alto livello degli standard regionali, volto non ad uno stravolgimento dell’area ma bensì ad una valorizzazione degli elementi già presenti nel territorio. La Toscana vanta meravigliose città d’arte e paesaggi agricoli di valore, pregiati prodotti del territorio, esempi cardine di tipicità e qualità a livello mondiale.
Ponendo enfasi su quelli che sono, ad oggi, i punti di forza del territorio toscano, l’intervento va a configurarsi come la volontà di inserimento e traslazione degli elementi connotanti il paesaggio agrario all’interno della piazza centrale di uno dei suoi più piccoli borghi.
Il progetto si basa sulla riqualificazione di un’area centrale, spazio di incontro e condivisione esperienziale, e vede applicata al suo interno una traslazione del disegno morbido del paesaggio agrario circostante, che, con i suoi andamenti sinuosi, i coltivi e la stagionalità, regala un senso di tranquillità, piacere e relax ai fruitori, ai turisti ed agli abitanti. Insieme alle forme sinuose e curve, conferite dalle sedute e dai giochi, anche nella scelta dei materiali e delle tecnologie si opta all’uso di pavimentazioni locali e specie autoctone e sistemi di recupero delle acque che ogni imprenditore agricolo utilizzerebbe nelle proprie proprietà; andando a creare un vero e proprio sistema-piazza, sostenibile ed efficiente, funzionale ed identitario.
Tale scelta progettuale deriva dalla volontà di non aggiungere strati al paesaggio e costruire sopra a ciò che è già presente, ma al contrario di andare a scavare e vedere ‘cosa c’è sotto’.
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