Ad ispirare Amarcord è quella sorta di imbarazzo che nasce in Fellini nei confronti di chi ha speculato tanto sulla sua città, rendendola città meta del turismo di massa, e che invece rappresentava per lui più una dimensione della memoria, luogo del mare e del mondo contadino e popolare. Amarcord, attraverso le forme geometriche, richiama la regolarità dei campi coltivati, alternati ai prati fioriti tipici dei paesaggi agrari italiani, ed in particolar modo emiliani. Spesso capitava di trovare alberi relitti lungo le distese di campi, esemplari che nella tradizione popolare del centro Italia rappresentavano la “dote”, la ricchezza di un nucleo familiare. E’ una vecchia cinepresa a proiettare questo scenario, quasi in modo critico, con l’obiettivo di raccontare un’altra parte di territorio, mettendo, questa volta, il regista malinconico dinanzi la macchina. Il nostro giardino è un invito a rivivere gli spazi aperti, nel senso più amarcord del termine: ritornare a correre nei campi, stendersi nei prati, trovare riposo sotto un albero, apprezzando il nostro paesaggio agrario come merita. Proiettare attività del passato in un contesto modero, in una nuova ma sempre esistita Rimini green.
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progetto di
NICOLINA _ MARIA GIULIA _ CRISTIANO
Giardini d'Autore 2016 Rimini Green
Parco Federico Fellini, 18/19/20 Marzo 2016
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